L’importanza del movimento nei bambini
Quante volte, anche cento al giorno, genitori e insegnanti pronunciano questa frase?
Quante volte la sensazione è quella di sentirsi come dischi rotti totalmente ignorati?
Bisogna dire che i bambini non sono fatti per stare seduti!
Nei primi anni di vita il bisogno di movimento è un bisogno essenziale per l’essere umano, il corpo è lo strumento attraverso il quale esplora e conosce il mondo: energia vitale e dinamismo caratterizzano il suo processo evolutivo.
A volte sembra che il nostro sistema educativo non prenda in considerazione i meccanismi naturali dell’apprendimento umano, costringendo i bambini a stare incollati alle sedie e facendo emergere un problema non solo fisico, ma anche cognitivo e psicologico.
Andare alla scuola primaria spesso coincide con la preoccupazione del genitore: “Riuscirà a stare seduto, fermo, attento?”.
I bambini stanno seduti nelle posizioni più strambe perché il loro corpo è fatto per essere dinamico e scalpitare. Ciononostante c’è un’altra componente importantissima: il loro desiderio di apprendere e mettere energia e attenzione in ciò che li coinvolge…allora accade che riescano a stare seduti in questo modo originale per tutta la durata dello svolgimento di un’attività in cui sono concentrati.
Ciò non significa che l’adulto non debba dolcemente invitare il bambino a sedersi correttamente per una questione di postura e di benessere della schiena nel momento della crescita, a volte basta anche solo una carezza sulla testa per fare in modo che si autocorregga.
Purtroppo i bambini di oggi hanno meno occasioni di muoversi e stare all’aperto, come accadeva alle generazioni passate che trascorrevano il tempo fuori da scuola giocando nei cortili.
I bambini non sono più liberi di saltare, correre, arrampicarsi, trovare soluzioni in autonomia e l’assenza di questa possibilità e di questi momenti di libertà gli impedisce di spendere le energie che hanno dentro di sé, creando un affaticamento e a una frustrazione fisica e mentale che degenera in comportamenti opposti.
Quindi attenzione a chiedere continuamente staticità perché vorrebbe dire aggiungere stanchezza ad un corpo già stanco con la conseguenza che il cervello si spegne e non si attiva!
Il ruolo del corpo è infatti fondamentale anche nella formazione del pensiero e i processi di apprendimento sono integrati ad attività percettivo-motorie: i gesti delle mani e la postura del corpo spesso sopperiscono al lessico e traducono il pensiero o cercano di esprimere quel che ancora è in fase di elaborazione a livello mentale. Ad esempio, per definire cosa sia un triangolo molti bambini lo disegnano nell’aria o uniscono le punte delle dita.
In sintesi noi adulti andiamo a fare movimento perché sappiamo che ci fa bene, i bambini sono movimento e seguono naturalmente la legge naturale che è in loro.
Dott.ssa Laura Mazzarelli
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