Disordine

“Se non metti a posto, butto tutto!”

Chi non ha mai detto questa frase alzi la mano!

La tematica dell’ordine è importantissima e merita un approfondimento.

I bambini hanno bisogno di vivere in un ambiente ordinato, questo li aiuta a sviluppare il loro ordine interiore: possono in tal modo orientarsi meglio, concentrarsi maggiormente, fruire dei diversi materiali e inevitabilmente i processi di apprendimento ne beneficiano.

Perché allora creano disordine così velocemente?

Fisiologicamente sono mossi dal desiderio della scoperta, dalla curiosità, sono attratti dagli oggetti e dalla loro esplorazione molto prima di essere in grado di utilizzarli per la strutturazione di un contesto ludico.

Maria Montessori ne “Il segreto dell’infanzia” ci dice che è diffusa la convinzione che il bambino sia disordinato per natura mentre in realtà egli è “sensibilissimo all’ordine”. Non a caso, per rispettare questa sensibilità propone materiali e ambienti su misura, con un ordine che emerge dalla libertà del bambino e ne accompagna lo sviluppo. Si evidenzia come il desiderio di ordine che vive nel bambino sia molto diverso dalla concezione che abbiamo noi adulti: noi lo guardiamo, il bambino lo assorbe.

Un bambino di circa 3-4 anni non ha ancora sviluppato una mente ordinatrice, un pensiero logico, né tantomeno il concetto di causa-effetto: non saprebbe da che parte iniziare a riordinare da solo una stanza. Più concreto ed efficace iniziare dagli oggetti di uso quotidiano: mettere lo spazzolino da denti sempre al suo posto, le scarpe sempre nella scarpiera, il pigiama sotto al cuscino. 

Non solo ha bisogno dell’esempio dell’adulto ma anche delle parole coerenti al suo stadio di sviluppo: la sua mente si basa sui principi della magia e dell’animismo.

Quindi si potrebbe dire:

“Dai, ti aiuto io, facciamo come le formichine che piccole e indaffarate raccolgono tutto e riordinano il loro formicaio!”

oppure

“Portiamo insieme i tuoi giochi a nanna, ognuno nella sua casetta”, oppure possiamo chiudere gli occhi prendere una bacchetta magica, toccare un oggetto disperso sul pavimento, e quando avremo aperto gli occhi il bambino l’avrà messo al posto giusto!

Starete forse pensando che sia difficile, che devono imparare punto e basta, che non avete tempo da perdere! Non è difficile, semplicemente non siamo allenati. Provare con fiducia e curiosità non costa nulla, visto che bisogna spendere energie tanto vale provare a investirle creativamente in modi efficaci. La relazione con noi stessi e con i bambini non potrà che beneficiarne.

Infine, visto che i bambini imparano da ciò che noi siamo molto più che dalle nostre parole, vale la pena domandarsi: io che rapporto ho con l’ordine?

 

Dottoressa Laura Mazzarelli

 

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